Fobie Sociali e Specifiche
La Fobia sociale è un disagio psichico caratterizzato dalla sensazione profonda di ansia per le situazioni sociali. Chi ne soffre teme di poter essere giudicato negativamente dagli altri e di apparire sciocco, sgradevole, inadeguato, sporco, etc.
La fobia sociale è specifica se riferita ad una situazione in particolare, ad esempio parlare in pubblico. Ma può manifestarsi anche in forma generalizzata, quando è rivolta a situazioni sociali diversificate.
Quando si parla di questo disturbo non si descrive uno stato transitorio ma si fa piuttosto riferimento a vissuti abbastanza stabili per definire i quali il DSM5 (il Manuale diagnostico dell’American Psychiatric Association) indica il persistere per oltre sei mesi.
L’ansia che sperimenta chi soffre di fobia sociale può essere invalidante.
Come detto precedentemente queste persone sono costantemente preoccupate di potersi sentire umiliate e attuano sistematicamente una svalutazione delle proprie capacità: non si ritengono all’altezza di moltissime situazioni anche quando oggettivamente lo sarebbero. Questo si verifica perché coltivano un’idea di sé come di persona maldestra, noiosa, incompetente.
Diversamente queste persone considerano gli altri brillanti, preparati, superiori e soprattutto molto critici e rifiutanti. Per loro le situazioni sociali diventano pericolose: immaginano l’attenzione degli altri completamente focalizzata su di loro e sugli errori che potrebbero commettere.
Chi soffre di fobia sociale spesso teme di interloquire con persone che hanno una certa autorità o persone del sesso opposto.
Questi individui si preoccupano molto della possibilità di mostrare i sintomi dell’ansia che provano, temono quindi di arrossire, di tremare, di parlare in maniera disordinata etc. Per tale ragione possono decidere di evitare di svolgere in pubblico azioni come mangiare, bere, scrivere o parlare di argomenti intimi perché visti come possibili fonti di critiche.
Per chi soffre di fobia sociale comunicare con gli altri o altre situazioni di gruppo possono divenire dei veri e propri “esami sulla prestazione“. Essi non riescono ad auto-sostenersi nei contesti problematici ma al contrario, si accompagnano con una serie di pensieri automatici auto-svalutanti del tipo: “non riuscirò mai a fare bella figura“, “mi tremeranno le mani e penseranno che sono ridicolo” etc.
Questi pensieri hanno l’effetto di amplificare l’ansia rischiando di compromettere realmente la performance dell’individuo che finisce così per minare la propria autostima e confermare le idee negative su di sé.
Per far fronte alle situazioni ritenute critiche, queste persone evitano di esporsi assumendo atteggiamenti di sottomissione oppure rimandando fin quando è possibile la circostanza avversa. Quando sono costretti, allora “sopportano” la situazione critica provando una vasta gamma di sintomi di attivazione fisiologica come tremore, tachicardia, sudorazione, dolori addominali etc., oltre che una forte ansia.
L’ansia in questione può essere anche di natura anticipatoria e può iniziare a manifestarsi anche con largo anticipo rispetto al momento considerato pericoloso. La conseguenza è che focalizzandosi sulla propria ansia queste persone finiscono per “nutrire” il senso di paura.
Chi soffre di fobia sociale non è in grado di gestire e controllare le proprie emozioni, né tanto meno ha imparato ad auto-calmarsi ed auto-consolarsi.
Chi vive questo disagio è molto sensibile ai segnali derivanti dagli altri, tendendo a interpretare come critici anche quelli di fatto neutri. Spesso inoltre, sottovalutano o non danno importanza ai complimenti o feedback positivi che ricevono.
Dispongo di due studi dove conduco le sedute di psicoterapia e la consulenza psicologica.
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